Palermo accoglie l’appello di Venezia e giovedì 10 settembre, in anticipo sugli eventi promossi dalle altre città italiane, aderisce alla "Marcia delle donne e degli uomini scalzi" promuovendo una manifestazione di solidarietà ai popoli migranti che abbraccia tutta la nazione.

Non è un semplice raduno: il capoluogo siciliano accoglierà quanti hanno deciso di schierarsi pubblicamente in sostegno dei rifugiati e dei richiedenti asilo vittime dei trafficanti, delle atrocità dei centri di detenzione e delle politiche migratorie focalizzate più sulla difesa dei confini che sulle vite umane.

QUI TROVATE IL MODULO PER L'ISCRIZIONE ALL'ELENCO DEI FIRMATARI DELLA MARCIA: http://goo.gl/forms/DiVDyfg02f

Alla marcia, lanciata da personalità del mondo dello spettacolo, della cultura e del giornalismo, stanno aderendo numerose altre associazioni e realtà della società civile italiana che si occupano dei diritti dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo.


Giovedì 10 settembre dal Teatro Massimo di Palermo partirà una marcia a piedi nudi in segno di solidarietà e di umiltà nei confronti di chi giunge lungo le coste siciliane denudato anche dei propri sogni e delle proprie speranze. Perché la migrazione richiede esattamente questo: spogliarsi della propria identità sperando di trovarne un'altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei propri figli su un barcone e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che respinge, ma di cui si ha bisogno.

Le ragioni dei migranti passano di bocca in bocca attraverso mille distorsioni ma è incivile e disumano non ascoltarle. È proprio in questo momento storico che si decide cosa sarà del mondo in cui vivremo e per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte.

Noi stiamo dalla parte degli "uomini scalzi". Dalle parte di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere.

E dalla parte di chi non ha paura di accogliere.

 

- L'APPELLO DEGLI SCALZI
È arrivato il momento di decidere da che parte stare. E' vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte.
Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. E' difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un'altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno.
Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle.
La Marcia degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà. È l'inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano.
Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti.Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze.
Giovedì 10 Settembre lanciamo anche a Palermo la Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi. 
In centinaia cammineremo scalzi nel cuore della città. Ma invitiamo tutti ad organizzarne in altre città d'Italia e d'Europa.

Per chiedere con forza i primi tre necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti 
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino

Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme.

 

- L'APPELLO DEL FORUM ANTIRAZZISTA PALERMO
Come accadrà l’11 Settembre alla Mostra del cinema di Venezia, anche a Palermo, un giorno prima, giovedì 10 settembre, cammineremo scalzi. Sarà il primo dei nostri giovedì di presidio in contemporanea a quelli della Rete Milano senza frontiere.
Scalzi, in segno di solidarietà e di umiltà di fronte al dolore della guerra e alla disperazione della fuga. Ma pieni di indignazione contro le politiche europee che uccidono i bambini, le donne e gli uomini anche quando sono riusciti a scappare dai loro paesi distrutti. Aylan, un bimbo curdo di tre anni, venuto da Kobane e restituito senza vita, dal mare. Quel cadavere piccolo e solo tra le braccia di un poliziotto turco su una spiaggia di frontiera ai confini dell’Europa è l’immagine che rappresenta questa ottusa crudeltà, l’immagine dell’ennesima vittima del fallimento delle politiche europee. 
Stiamo decidendo cosa sarà il mondo in cui vivremo. Tra le due guerre mondiali del secolo scorso, sull’indifferenza di fronte alla sorte dei profughi, degli apolidi, degli ebrei, dei rom, delle persone omosessuali, si è costruita la storia di trent’anni di totalitarismi e fascismi, di stermini e dittature, di odio indistinto che ha travolto il mondo.
Siamo a un nuovo giro di volta. Accogliere perché è giusto, accogliere perché è l’unica via per restare umani e preservare anche il nostro futuro oltre a quello di chi arriva da altre parti del mondo.
Aprire canali umanitari sicuri per cui i profughi possano raggiungere l’Europa all’interno di un sistema comune di asilo significa sottrarre miliardi di dollari ai trafficanti e ai terroristi. Significa permettere alle persone di arrivare non solo vive, ma con la loro dignità e le loro risorse da investire insieme in un mondo comune. Significa combattere senza armi i nuovi nazismi che stanno infettando il mondo, da Oriente a Occidente. 
Non diventeremo più poveri per questo. La nostra povertà è frutto di precise decisioni politiche ed economiche che nulla hanno a che vedere con la presenza di alcune centinaia di migliaia di profughi, in un continente vecchio e talmente ipocrita da sfruttare poi milioni e milioni di migranti per sostenere le economie sommerse dei principali settori produttivi.
Ma queste migrazioni sono utilizzate oggi in maniera scellerata e irresponsabile per distogliere l’attenzione dalle vere cause della precarietà delle nostre vite. Gli impoveriti d’Europa contro i poveri e i deboli del mondo. Sottraiamoci a questo gioco al massacro, Noi camminiamo scalzi.

Giovedì 10 Settembre, ore 19:00, di fronte al Teatro Massimo,
Le nostre parole d’ordine saranno: 
1. l’apertura immediata di corridoi umanitari sicuri per chi fugge dalla guerra, dalle catastrofi, dalle dittature, eliminando la necessità dei visti di ingresso verso l’Europa per i profughi;
2.la chiusura di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti;
3.la creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa e la cancellazione del regolamento di Dublino
4. un’accoglienza degna, libera dalla speculazione e il più possibile diffusa;
5. l’opposizione contro chiunque strumentalizzi la povertà e la paura delle persone per fomentare odio e razzismo