E disse Uruslan: «Fanciulla! Se lo zar Zelenoi mi ucciderà, pronta sarà la tua ricompensa; se, però, rimarrò in vita tu mi porterai nel principato di Belovo del principe Danilo».
E incatenò Uruslan la fanciulla alla staffa del suo buon cavallo, Uruslan stesso, invece, s'avviò verso il regno dello zar Zelenoi e si imbatté in un immenso eccidio, consumato tempo prima, mentre in mezzo agli sterminati giaceva una testa di uomo di grandi dimensioni, mozzata da lunga pezza. E avvicinatosi Uruslan si fermò accanto alla testa e disse: «Sei stata il capo di un uomo valoroso».
E proruppe la testa: «Principe Uruslan Zalazorevič! Così giacerà anche la tua testa!».
Rispose Uruslan: «Per questo, signore , sono io giunto: il mio capo a perdere, oppure lo zar Zelenoi ad abbattere e prelevargli il sangue caldo e il fegato fresco». «Se è per questo signore, non ti mancherà molto per perdere la testa, salvo che sia io a istruirti».
E Uruslan supplicò la testa perché lo istruisse; e prese a dire la testa: «V'è sotto di me una certa spada, al di fuori di quella spada nessun altro ferro vulnera, e neanche il fuoco riesce a vulnerare, lo zar Zelenoi; unicamente questa spada lo offende. Anche io sono andato contro lo zar Zelenoi con questa spada, ché con tale spada volevo uccidere lo zar Zelenoi; uscì contro di me lo zar Zelenoi in groppa a un cavallo dalle otto zampe, con lo scudo infuocato e la lancia fiammeggiante, che impedendomi di avvicinarlo, mi incendiò; io però volando giù dal cavallo, questa spada ho conficcato nella terra sotto di me e tale spada giace ancora adesso sotto di me. Questo zar Zelenoi venne a me con tutto il suo regno, gli è impossibile però procurarsi la spada che mi sta sotto. E anche se io ti dessi questa spada, neanche tu riusciresti a ucciderlo, perché egli uscirà sul suo cavallo a otto zampe con lo scudo infuocato, con la lancia fiammegiante e impedendoti di avvicinarlo ti arderà vivo: è con l'astuzia che lo si deve uccidere». E la testa parlò: «Signore, avviati verso la città e non appena lo zar Zelenoi ti avrà scorto dalla finestra non saprà resistere, uscirà contro di te, giacché egli riconosce i bogatyri dall'andatura, alla stesso modo dall'andatura riconosce anche i suoi uomini. Uscirà egli contro di te su un cavallo a otto zampe, con lo scudo infuocato e con la lancia fiammeggiante: tale consuetudine egli ha, di portarla con e mai non s'allontana senza di essa e tu, fratello Uruslan, lo scorgerai da lontano, scendi allora da cavallo per inchinarti al suo cospetto fino a terra».